20In quei giorni Gịnata raduṇ gli uomini della Giudea per espugnare l'Acra in Gerusalemme e allest́ molte macchine contro di essa. 21Allora alcuni nemici del popolo, uomini iniqui, corsero dal re ad annunciare che Gịnata assediava l'Acra. 22Sentendo la cosa, quegli si adiṛ; quando ne ebbe conferma, si mise subito in viaggio, venne a Tolemàide e scrisse a Gịnata di sospendere l'assedio e di andargli incontro a Tolemàide al più presto per un colloquio. 23Quando Gịnata ricevette il messaggio, ordiṇ di continuare l'assedio e, scelti alcuni anziani e sacerdoti, decise di esporre se stesso al pericolo; 24prese con sé argento e oro, vesti e molti altri doni e si rec̣ dal re a Tolemàide e troṿ favore presso di lui. 25C'erano peṛ alcuni traditori del suo popolo a deporre contro di lui, 26ma il re lo tratṭ come lo avevano trattato i suoi predecessori e lo esalṭ davanti a tutti i suoi amici, 27lo conferṃ nella dignità di sommo sacerdote e in tutti gli onori che aveva prima e stabiĺ che fosse annoverato tra i primi suoi amici. 28Gịnata ottenne che il re dichiarasse la Giudea esente dai tributi insieme alle tre toparchie e alla Samaria e gli promise trecento talenti. 29Il re acconsent́ e scrisse a Gịnata, a proposito di tutto questo, lettere del seguente tenore:
(Primo libro dei Maccabei 11, 20-29)